È un tripudio di bandiere francesi quello che accompagna Tanguy De La Forest sul gradino più alto del podio di carabina R5, il risultato piú fedele al pronostico e quello piú auspicato dal pubblico di casa, mentre Lazzaro accetta sportivamente il verdetto e guarda avanti.
“Devo essere molto soddisfatto perchè centrare due finali non capita tutti i giorni, Los Angeles non è cosi lontana e dentro di me so di voler lavorare nei prossimi quattro anni per diventare ancora migliore e magari ottenere quello che stavolta non mi è stato possibile – il primo commento di Lazzaro -. Purtroppo la mia finale è diventata subito complicata, il cuore mi batteva a mille. Quando ho cominciato a rimettermi sul binario era troppo tardi”.
In effetti i punteggi dei primi dieci colpi hanno subito messo in difficoltà il novarese che ha provato a dare la svolta con un 10.9 all’undicesimo tiro, ma non è bastato.
“I bilanci vanno fatti con calma – ha continuato Lazzaro – ma io sono felice dell’esperienza che ho vissuto, il gruppo della nostra federazione è straordinario, così come è stato fantastico vivere questa atmosfera insieme alle squadre di tutto il mondo. Davvero bellissimo, sia sul piano sportivo che umano”.
L’avventura paralimpica del tiro a segno azzurro continua in attesa degli ultimi appuntamenti di giovedì 4 settembre, quando saranno in gara Davide Franceschetti, Pamela Novaglio e Andrea Liverani.